Trasporti eccezionali e movimentazioni da record

Attività rese possibili grazie a personale specializzato, l’utilizzo di semoventi Spmt e chiatte fluviali, mentre il sollevamento con speciali gru

L’attività di Marraffa consiste nella fornitura di trasporti eccezionali, trasporti na­zionali e servizio gru finalizzati ad ogni tipo di attività. L’azienda, che opera da circa 40 anni avvalendosi di personale altamente specializ­zato con il quale ha consolidato la propria posizione nel settore del trasporto sia italiano che europeo, è stata ultimamente protagonista di due trasporti davvero, è il caso di dire, eccezionali. Il primo caso riguarda la movimentazione, o meglio, un mega trasporto di due mega piattaforme marine al Porto di Taranto.

Il Molo Polisettoriale di cui è concessionario la San Cataldo Container Terminal Spa del gruppo Yilport, sta ospitando importanti operazioni di “project cargo”, in questo caso il trasporto marittimo di carichi non standard e “fuori sagoma”. Le due piattaforme, la prima di 650 e la seconda di circa 500 tonnellate, avevano raggiunto Taranto da Genova alcuni mesi fa, ed erano state collocate tempora­neamente in banchina aspettando che le opere per l’installazione de­finitiva fossero ultimate. Le attività di movimentazione dei due grandi carichi sono state svolte da una squadra dell’azienda Mar­raffa composta da 10 elementi.

L’inusuale trasporto ha richiesto un convoglio composto da due semoventi Spmt Marraffa disposti in parallelo e formati ciascuno da 18 assi. Le piattaforme sono state infine caricate a bordo di una nave per il trasferimento in alto mare.

Specializzata nei grandi trasporti eccezionali, Marraffa ha firmato anche un altro intervento titanico, trasportando una torre di 31 metri su un convoglio lungo complessi­vamente circa 40 metri, alto circa 6 e largo oltre 4. Questa maxi mo­vimentazione dai numeri straordi­nari ha avuto inizio alla Samec Spa di Livrasco (CR), azienda leader nel settore delle costruzioni meccani­che, fino a raggiungere Mantova per poi imbarcarsi verso la meta finale, il Venezuela. La torre, un manufatto realizzato in carbonio e acciaio inossidabile dal peso complessivo di 70 tonnellate, è stata commissionata da una società di ingegneria svizzera che, a sua volta, ha ricevuto la commissione da una multinazionale americana del settore, e sarà utilizzata per la realizzazione di un revamping di un impianto per la produzione di fertilizzanti situato a Trinidad Tobago, nel mare dei Caraibi, a nord est del Venezuela. Fino a Mantova la torre è stata trasportata su gomma dall’azienda Marraffa utilizzando il lungo convoglio, percorrendo numero­se strade secondarie in quanto il carico non sarebbe stato in grado di transitare al di sotto dei cavalcavia. Successivamente la torre è stata caricata, sempre da Marraffa, su una chiatta con destinazione Chioggia e poi il porto di Marghera. Lì il carico è stato imbarcato su una nave per il viaggio finale fino in Venezuela.